Storia di un tulipano.
Anzi, due...
Anzi, due...
Il libro LA FEBBRE DEI TULIPANI racconta con dovizia di aneddoti un caso di isteria collettiva e di speculazione di massa ma è anche e soprattutto la storia avventurosa di un fiore e dei molti uomini di genio (viaggiatori, banchieri, imperatori e speculatori) che ad esso dedicarono la vita. Grazie alle ricerche e al libro di Mike Dash, la biografia del tulipano si rivela sorprendentemente ricca di fascino: non solo per gli appassionati di fiori, ma per tutti coloro che vogliono capire in profondità i meccanismi segreti delle passioni umane.
Un giorno d'autunno del 1562 attraccò al porto di Anversa un mercantile che proveniva da Istambul e portava un grosso carico di tessuti. Da qualche parte fra le balle consegnate a uno dei grandi mercanti della città, c'erano alcuni bulbi di tulipano, forse i primi che si vedessero in quelle regioni d'Europa settentrionale. Il mercante fiammingo che aveva ordinato la merce fu sorpreso di vedere che gli veniva recapitata anche una confezione di bulbi. Forse, ficcato in mezzo alle stoffe, quel pacchetto era un regalo del suo corrispondente turco, probabilmente soddisfatto del proficuo affare concluso; il mercante comunque, non aveva ordinato i bulbi e non gli interessavano. Non sapeva neppure che cosa fossero. Prendendoli per una specie di cipolla, ne arrostì una gran parte e li mangiò conditi con olio e aceto. Gli altri li piantò nell'orto, vicino ai cavoli. Fu così che nella primavera del 1563 alcuni fiori sconosciuti cominciarono a sbucare fra il letame e le immondizie di un orto di Anversa - con disappunto del mercante che si era aspettato di mangiare ancora qualcuna di quelle cipolle turche. I petali rossi e gialli risaltavano con la loro delicatezza ed eleganza in mezzo ai colori opachi degli altri tuberi commestibili. Forse quei fortunati sopravvissuti al pasto furono i primi tulipani a fiorire nei Paesi Bassi.
Un documento dell'epoca:
Oggi un contadino ha acquistato un singolo bulbo del raro tulipano chiamato Vicerè, pagando per esso:
otto maiali grassi
quattro buoi grassi
dodici pecore grasse
ventiquattro tonnellate di grano
quarantotto tonnellate di segale
due botti di vino
quattro barili di birra
due tonellate di burro
mille libbre di formaggio
una coppa d'argento
un abito
un letto completo
per il valore totale di 2500 fiorini
Crispijn Munting, Haarlem 1637
Tenendo conto che il salario annuale di un falegname era di circa 250 fiorini e che il più alto compenso mai ricevuto da Rembrandt per LA RONDA DI NOTTE fu di 1600 fiorini nel 1642 non può non stupire il più alto compenso (che non è quello che ho documentato qui sopra n.d.L) pagato per un bulbo di tulipano: 5200 fiorini. Il tulipano deve il suo nome a una parola turca che significa "turbante" per la forma della corolla e perché furono i turchi ottomani a rendere popolare questo fiore originario dell'Asia centrale, amato dai califfi di Baghdad, coltivato in Anatolia e portato a Costantinopoli, dove divenne la passione del sultano Solimano il Magnifico e un simbolo di potenza e opulenza, era diventato uno dei temi decorativi preferiti dagli artisti. I tulipani abbellivano le vesti del sultano, non soltanto la biancheria, la corazza che il sultano usò nelle campagne di Ungheria e di Persia, aveva come ornamento un unico glorioso tulipano, lavorato a sbalzo e il suo elmo era decorato da tulipani forgiati in oro e adorni di pietre preziose.
Da Costantinopoli il tulipano si diffuse in Europa, e nell'Olanda di inizio seicento giunse a ricoprire un ruolo fondamentale nella storia e nell'economia. Perché Amsterdam, il più dinamico centro commerciale dell'epoca (paragonabile alla Londra dell'ottocento) fu travolto da una frenesia botanico-finanziaria: gli ibridi più rari e pregiati assunsero quotazioni da capogiro, un solo bulbo poteva valere più di una casa, grandi mercanti e umili contadini vennero contagiati dalla medesima febbre speculativa, e il mercato dei "futures" (attestati che promettevano la consegna di determinate quantità e qualità di bulbi ancora non disponibili) si gonfiò a dismisura, fino a crollare, nel 1637, come Wall Street nel 1929, e provocare quella che fu definita "crisi speculativa del capitalismo moderno".
[fonte: http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/La-febbre-dei-tulipani-di-Mike-Dash/D5994648.html]
Per saperne di più:
- "La febbre dei tulipani" su Ibs
- wikipedia